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mercoledì 7 ottobre 2015

Un matrimonio da favola


Oggi va di gran moda avere il proprio “wedding planner” che pensi ad organizzare il matrimonio in ogni minimo dettaglio, ma già nei tempi antichi nobili e aristocratici  ponevano i loro desideri nelle mani esperte di un maestro di casa che aveva l'arduo compito di non lasciare nulla al caso. Una delle feste nuziali più sontuose e fantastiche del passato fu senza dubbio quella  di Maria de' Medici, figlia di Francesco I e di Giovanna d'Austria e nipote del granduca Ferdinando I, con Enrico IV re di Francia. Palazzo Vecchio 5 ottobre 1600 :  va in scena  uno spettacolo indimenticabile con la regia del grande Bernardo Buontalenti che, come sempre, non sbagliava mai un colpo. La cronaca della serata venne invece affidata a Michelangelo Buonarroti il Giovane che stilò secondo l'uso, una  puntuale “Descrizione”  che ci fa rivivere, passo per passo, tutta la spettacolare atmosfera della serata. Nella sala, rischiarata da “infiniti lumi” , un'enorme credenza rivestita di metallo prezioso a forma di giglio di Jacopo Ligozzi per presentare ben duemila pezzi del tesoro mediceo e la tavola degli sposi adorna di così tante prelibatezze e meraviglie da far rimanere a bocca aperta anche il più esigente degli invitati. 



Sulla candida tovaglia di lino finissimo ecco apparire una grandiosa scultura fatta di tovaglioli inamidati, piegati a spina di pesce, con due querce dai rami fronzuti ricoperti di foglie bianche e ghiande d'argento e il tronco fasciato d'edera di tela increspata. E ai piedi degli alberi, scene di caccia con orsi, cervi, cinghiali e perfino un elefante e un rinoceronte.


Poi un corteo di statue mitologiche, forze d’Ercole, uccisioni di leoni e di tori, eroi, mostri, dee, architetture d'ogni genere ed anche Enrico IV a cavallo di zucchero “sodo” cesellate da artisti del calibro di Giambologna, Ligozzi e Cigoli. Per l'occasione, erano stati realizzati anche braccialetti, spille e collane di pasta zuccherina per le trecento dame invitate al matrimonio che forse, alla fine della cena, avranno fatto le veci del dolce! A far da cornice a questa meraviglia, doppi cori, balli, suoni e un Dialogo cantato da Giunone e Minerva con musica di Emilio de' Cavalieri, purtroppo perduta,  su versi di Giovan Battista Guarini.




Ma vogliamo parlare del menù? Un centinaio di portate più o meno elaborate studiate dai cuochi reali e presentate da centinaia di paggi:


24 piatti di freddo: ...Insalate lavorate in bacini... Fragole... Castelli fatti di salame...Fortezze piene d'uccelleti vivi … Prosciutto sfilato a foggia di un gallo... 
Primo servito freddo: ...Fagiani a lanterna... Bianco magnare in fette, Torta verde alla milanese...
Secondo servito caldo: ...Pasticcio a triangoli di carne battuta... Porchette ripiene... Crostata di vitella, Pasticcio ovato d’oglia potrida, Stame o coturnice alla franzese... Paste fatte con le arme del Re e della Regina... 
Di cucina per dare credenza con il freddo: ...Torta di bocca di dama... Ciambellette... Latte mele in bacini, Pere cotogne in gelo, Crostata di cedro..
Formaggi e frutta: ...Marzolino, Ravaggiuoli, Cialdoni, Pesche in vino, Pere, Uve... Carciofi, Sedani...




Chissà come avranno poi fatto gli invitati a tornare, il giorno dopo,  ad assistere all'Euridice a Palazzo Pitti...



Dal 10 marzo al 7 giugno 2015, la Galleria Palatina di Palazzo Pitti, con il patrocinio di Expo Milano 2015, ha ospitato Dolci trionfi e finissime piegature, una mostra  sulla riproduzione di alcune di quelle memoriali sculture in zucchero, oggi dovute alla sapiente manualità della Fonderia a Strada in Chianti  e sui tovaglioli usati per l’apparecchiatura del banchetto,  realizzate dal maestro Joan Sallas, studiando rigorosamente  i rari documenti dell'Archivio di Stato di Firenze.

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