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domenica 1 settembre 2013

Cosa c'entra Dante con lo zabaione?





La  chiesa di Santa Margherita d'Antiochia, più nota come Santa Margherita de' Cerchi, è un piccolo tempio cristiano nato nel 1032 nel cuore di Firenze. Con la facciata in nuda pietra, un piccolo campanile a vela, il tettino spiovente a coprire il portale d'ingresso, è semplice e schietta nelle sue forme rigorose, ma ricca di misticità e di storia. Qui Dante conobbe Beatrice Portinari, la musa "vaga e gentile"  ispiratrice di molti suoi poemi e, qualche anno dopo, davanti allo stesso altare, testimone muto di siffatta passione, si sposò con la nobile Gemma Donati. 

Lasciando le vicende dantesche e scendendo più nel prosaico, scopriamo che la chiesa è anche la sede della Venerabile Compagnia dei Quochi dedicata a San Pasquale Baylon, patrono universale dei cuochi. 



Fra le tante leggende che accompagnano la nascita dello zabaione, una riguarda proprio il sant'uomo che, a Torino, durante le confessioni di donne insoddisfatte delle prestazioni dei loro uomini, consigliò di prepare una crema speciale per riaccendere il fuoco dei mariti svogliati: un tuorlo d’uovo, due cucchiai di zucchero, due bicchierini di marsala ed uno d’acqua, ben mescolati e scaldati a bagnomaria finché il frullato non fosse diventato caldo e spumoso.
La ricetta ebbe sicuramente successo, tant'è che prese il suo nome, Sambayon, poi tramutata in zabaione, e ancora oggi è consigliata alle persone deboli e sfinite che abbiano bisogno di una cura miracolosa, specialmente dopo faticose maratone amorose!

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