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lunedì 21 dicembre 2015

I segreti di Venere





Quando nell'Ottocento le esplorazioni archeologiche si intensificarono per ricercare testimonianze del mondo ellenistico, non furono poche le sorprese che stupirono gli studiosi. Quasi tutte le statue avevano, nascoste dalle pieghe degli abiti e dai lineamenti dei volti, tracce del colore che aveva abbellito le labbra e le guance, esaltata la trama delle vesti, acceso di vita gli occhi e fatti risplendere i capelli. La scoperta fu travolgente e sensazionale, ma non tutti l'accolsero favorevolmente perché, fino ad allora, il mito della Grecia classica si era sempre incarnato nell'aspetto candido e levigato di sculture e bassorilievi ed era difficile digerire una notizia così rivoluzionaria. Ma i fatti parlavano chiaro e non si potevano certo ignorare, anche se i fedelissimi al “bianco assoluto” fecero di tutto per non cedere alle nuove rivelazioni, arrivando persino a suggerire di ricolorare le statue con una bella verniciata purificatrice. 

La Venere pudica degli Uffizi


Anche la Venere dei Medici del I secolo avanti Cristo, regina incontrastata degli Uffizi, non era pallida come appare adesso: Nel 2012, grazie ai finanziamenti della fondazione non-profit Friends of Florence, un accurato restauro ha messo in luce il vero aspetto della splendida statua, simbolo della bellezza antica nel periodo neoclassico, definita dal critico d'arte inglese John Ruskin “una delle più pure ed elevate incarnazioni della donna mai concepite”.


La bocca rossa, la chioma solcata d'oro fino, i fori ai lobi delle orecchie per adornarla con preziosi monili la facevano assomigliare ad una vera donna, altro che l'elegante ma fredda immagine che vediamo oggi! I turisti del Settecento la ricordavano, nei loro diari di viaggio, con ancora i capelli leggermente indorati, un'altra viva testimonianza che la bella dea era nata ben diversa da com'era poi diventata. Ma, a causa delle tante vicende collezionistiche che l'hanno vista protagonista, non ultimo il ratto da parte di Napoleone, e in seguito a delle vistose lisciature del marmo, il colore si è definitivamente spento e solo oggi, con strumenti d'indagine sempre più avanzati, si è potuto capire come appariva in tutta la sua brillante solarità. Dove non arriva l'occhio, entra in campo la scienza che riesce a rivelare segreti preziosi per restituirci ogni opera così come era uscita dalle mani dei grandi artisti.



Prove di colore su calchi in gesso

Prove di colore su calchi in gesso
Prove di colore su calchi in gesso






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