Guardati con sospetto dalla Chiesa che ne condannava il modello di vita, sbeffeggiati, ridicolizzati e famosi soprattutto per le loro volgari facezie, sopravvivevano grazie alla carità di qualche ricco signore che li prendeva con sé a guisa di animali esotici da conservare insieme ad altre strane curiosità, elencati negli inventari insieme ai gioielli e agli oggetti preziosi.
In Italia i buffoni fiorirono soprattutto nel Rinascimento e, pur mantenendo la loro caratteristica di stravagante anomalia, riuscirono a ritagliarsi un posto d'onore nelle grandi regge europee, inizialmente solo come gingilli di lusso da mostrare agli ospiti, ma poi, pian piano, taluni appropriandosi anche del ruolo di mentori e confidenti.
A Firenze, resta immortale l'esempio di Braccio di Bartolo, meglio conosciuto come Morgante, vissuto nel XVI secolo alla corte di Cosimo I de' Medici. Il soprannome era stato beffardamente accostato alla figura del gigante dell'omonimo poema di Luigi Pulci, ma se non grandioso di membra lo era nello spirito: intelligente, colto e astuto, era uno dei preferiti di Cosimo che lo scelse addirittura come confidente, portandolo con sé in alcuni dei suoi viaggi diplomatici.
Tacca e Giambologna- Monumento a Cosimo I (sullo sfondo il nano Morgante) |
Agnolo Bronzino fermò il suo personaggio in un doppio ritratto in veste di "uccellatore" , prima e dopo la caccia,
mentre il Giambologna si ispirò a lui per realizzare una fontanella bronzea in cui,sempre nudo, era stavolta seduto su un mostro marino, custodito al Bargello.
Non sono molte le notizie sulla vita di Braccio di Bartolo: sembra che l'unica cosa certa è che abbia avuto dei figli e che Cosimo gli abbia regalato un appezzamento di terreno per farli crescere senza affanni. Per celebrare il suo ricordo, il Lasca compose un delicato poema "In morte di Morgante nano" da lui definito, un po' crudemente, un "misto d'uomo e di bestia", ma, poi riprendendosi, "mostro grazioso e bello", tanto da meritare nei cuori di chi lo piangeva lo stesso dolore che si riserva ad un uomo normale...
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