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venerdì 25 ottobre 2013

Il Chianti





Il Chianti occupa una vasta area collinare tra Firenze e Siena, delimitata dai fiumi Arno, Elsa, Ombrone e Arbia, ed è conosciuto in tutto il mondo per la produzione del suo ottimo vino e per la struggente bellezza del paesaggio campestre, tutto un susseguirsi di ampie distese di vigneti ed oliveti, piccoli borghi, antiche pievi e case coloniche in pietra.




La parola "Chianti", apparsa solo dal Medioevo, ha varie interpretazioni etimologiche: da "clante", vocabolo etrusco che indicava sia il nome di illustri famiglie che popolavano la zona sia l'acqua piovana che permetteva alle viti di crescere, al più moderno verbo latino "clangor" ossia il rumore che si sentiva durante le battute di caccia che si svolgevano nelle foreste senesi.
In epoca medioevale il Chianti fu teatro di accese battaglie fra Firenze e Siena e, proprio in quel periodo, nacquero castelli e roccaforti che, 
quando i tempi tornarono più sereni, si trasformarono man, mano in ville e fattorie. La pace portò con sé una rinascita agraria che favorì una nuova organizzazione del lavoro tanto da indurre, nel 1716, il Granduca di Toscana Cosimo III a tutelarne il nome e a fissare in un bando i confini della zona di produzione, che ancora corrispondono approssimativamente agli attuali 70.000 ettari.  






Il documento più antico che riguarda il Chianti inteso come vino risale al 1398: non era ancora del bel colore rubino con il quale lo consociamo oggi, ma solo bianco e di non gran qualità. Dal 1400, invece, si ha notizia di un eccellente vino rosso, così esclusivo da essere addirittura ricercato da papi e regnanti.

















La zona del Chianti non ha dei confini ben definiti, ma in linea di massima comprende i comuni di Castellina, Greve, Gaiole, Radda e una parte dei comuni di Poggibonsi, Castelnuovo Berardenga, Barberino Val d’Elsa, Panzano in Chianti e San Casciano.





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