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sabato 10 agosto 2013

Caterina, donna dai mille volti

Nelle favole, e purtroppo spesso anche nella vita,  la donna bella non ha bisogno di tante virtù per piacere agli altri, basta la soavità dei gesti e l'ondeggiare delle chiome per essere amata, mentre la bruttina deve fare miracoli per raggiungere il cuore e l'attenzione della gente. Così è stato anche per Caterina Romola Maria de' Medici, figlia di Lorenzo duca d'Urbino, che non si poteva certo dire attraente nel senso classico della parola: tozza e grassoccia, il volto rotondo, il naso sporgente, la pelle bianchissima senza alcuna sfumatura di colore. Solo gli occhi erano veramente incantevoli, chiari, luminosi e con quelli Caterina sapeva sorridere ed affascinare, colmandoli di vivacità e passione.



Il carattere forte e deciso, l'intelligenza acuta e lo spirito progressista, resero Caterina una delle protagoniste del Cinquecento. Rimasta orfana fin da piccolissima di entrambi i genitori, seppe lottare e resistere alle intemperie della vita, mostrando uno spirito risoluto e battagliero.
Gli storici l'hanno massacrata con le critiche negative descrivendola come una virago crudele, senza cuore, dispotica e dominatrice, pronta a qualsiasi cosa pur di raggiungere i suoi fini. "Demone nero", strega, "regina nera", questi sono fra i più teneri soprannomi che le sono stati affibbiati nel corso dei secoli. E' anche vero che la nobildonna frequentava astrologi e negromanti, come Nostradamus,  per indovinare il futuro e riuscire ad avere dei figli, ma questo non basta a trasformarla in un demone oscuro! E' vero invece che Caterina pensava con il suo cervello e questo dava un enorme fastidio ai francesi  tant'è che Balzac, nel suo saggio "Sur Catherine de Medicis" la definisce addirittura un "grande uomo politico".  
Al di là dei suoi incontestabili pregi diplomatici, Caterina fu anche una fiera innovatrice di costumi e portatrice di un'ondata "futuristica" nella compassata reggia francese: dall'arte alla letteratura, dal saper ricevere al modo di organizzare feste, passando perfino dalla gastronomia, non ci fu spazio che non fosse rivisto e ammodernato dalla brillante donna Medici. Favorì ogni tipo di invenzione: i"calzoni alla galeotta" per poter cavalcare comodamente, 
le scarpe col tacco alto


il gelato, la besciamella, lo zuccotto, l'uso della forchetta  per mangiare e non solo per servire in tavola,l'anatra all'arancia, le crespelle 
e infinite ricette di bellezza per avere la pelle diafana e sottile.
Che dire? Una donna straordinaria, con ombre e luci, lucida e appassionata, rigorosa ma eccentrica, uno spirito geniale che ha lasciato delle tracce così indelebili che fanno ancora parte della nostra vita d'oggi.



Ricetta di Caterina per avere mani belle e bianche
Perché le tue mani siano bianche e morbide attieniti alle seguenti indicazioni: dopo aver sbucciato e liberato dal torsolo due mele mature, di qualsiasi tipo, tagliale in quattro spicchi; infila in ognuno di essi  un chiodo di garofano e immergili in acqua di rose fino a coprirli, non di più; Lasciali a bagno per un giorno intero quindi, falli bollire per 10 minuti. Dopo aver tolto i chiodi di garofano ed aver ridotto in poltiglia la polpa, aggiungi della farina sino ad ottenere una crema densa. Quando essa sarà uniformemente liscia, spalmala sulle mani per un’ora, quindi, risciacqua con acqua tiepida e asciuga tamponando delicatamente. Questo trattamento va ripetuto una volta a settimana o più, a seconda del lavoro che le tue mani affrontano.

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