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sabato 24 agosto 2013

La firma del Cellini


Di sculture a Firenze ce ne sono tantissime e tutte pregevoli, ma che abbiano il ritratto dell'autore nascosto nell'opera se ne trova solo una: è il Perseo di Cellini, che mostra la sua raffinata bellezza fin dal 1554. Collocata in piazza della Signoria, nella Loggia dei Lanzi, rappresenta il famoso eroe della mitologia greca, in piedi sul corpo della Medusa, appena decapitata, mentre regge in mano il capo della mostruosa creatura. E' un bronzo alto 3 metri e 20 complessivamente, con un magnifico piedistallo, a guisa di cuscino, decorato da motivi mitologici. La scultura, esclusi alcuni particolari, fu fusa in un'unico getto e non a pezzi da assemblare, come invece avveniva di solito saldando le parti con riporti in bronzo. L'opera, non solo rappresenta uno dei capolavori del rinascimento, ma era anche il simbolo della preminenza politica del granduca Cosimo I de' Medici che vedeva nella forza del semidio la potenza del suo stesso operato, capace di riportare ordine e giustizia ovunque lui fosse intervenuto. La nascita del Perseo, faticosa e travagliata, durò ben nove anni: ce ne parla con minuziosità il Cellini nella sua Vita, riportando fedelmente tutte le fasi della lavorazione. Il povero Benvenuto si prese la febbre del fonditore dovuta alle esalazioni dei metalli, dovette gettare nella fornace gran parte dei suoi piatti di stagno per supplire alla mancanza di materiale, fronteggiò un tremendo temporale che spense quasi il fuoco e domò un principio d'incendio che stava per distruggere la bottega, ma alla fine il suo diabolico furore riportò una totale vittoria. 
Quando la statua fu esposta al pubblico fu ammiratissima dai fiorentini, omaggiata con lodi, poemi e canti.




A questo punto si può ben capire come mai l'autore di tale strabiliante innovazione stilistica volesse lasciare la sua firma sull'opera, ma facendolo in modo bizzarro, com'era d'altronde il suo carattere:  dietro alla nuca di Perseo, l’elmo ed i suoi capelli ricciuti, con un sapiente gioco di forme, ridanno vita al viso barbuto di Cellini!
















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