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venerdì 2 agosto 2013

♬♪ Sulla carrozzella...♬♪



Oggi, quando si ha tanta fretta, non c'è niente di meglio di un taxi (sempre che lo si trovi!) per andare dall'altra parte della città. Tanti anni fa, invece, si chiamava il ' fiacchere', dal francese 'fiacre' che significa 'vettura di piazza'. I vetturini, ovvero i fiaccherai, ebbero il loro momento di gloria tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento, soprattutto nel periodo in cui Firenze fu capitale d'Italia. Le carrozzelle, amatissime dai turisti stranieri, facevano assaporare le bellezze della città, in un'atmosfera romantica e poetica. I cocchieri, oltre a guidare sapientemente la carrozza, dovevano quindi imparare storie e aneddoti dei monumenti fiorentini, sostando qualche minuto in più davanti "a i' Davidde" o a palazzo Vecchio e, magari, inventandosi qualcosa di strabiliante per incantare gli attoniti visitatori.
Se prima bastava avere un po' di buona conoscenza delle strade e tanta parlantina, oggi, per fare il fiaccheraio, si devono affrontare dei veri e propri esami, sia teorici che pratici, che testano la capacità di condurre una carrozza, di saper accudire il proprio cavallo e di avere una buona conoscenza della storia dell'Arte fiorentina.

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