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venerdì 2 agosto 2013

Il "Bottegone"



Il caffè “Bottegone” era una sosta quasi obbligata per tutti coloro, fiorentini e non, che si trovavano a passare da piazza Duomo e volevano prendersi una pausa di tranquillità, in un salotto raffinato e quieto. Era sull’angolo con via Martelli, nella casa trecentesca di proprietà della famiglia Viviani. Il locale fu molto famoso fino agli anni cinquanta, anche perché era uno dei pochi che chiudeva molto tardi, gioia dei clienti nottambuli.
"I Caffè si chiudevano la sera alle undici; e soltanto il Bottegone sul Canto di Via de' Martelli in Piazza del Duomo, del quale era proprietario Fortunato Carobbi, aveva il permesso di stare aperto fino alle due di notte "per comodo dei signori che uscivan dal teatro" (Giuseppe Conti, Firenze Vecchia).




Nel 1962 la gestione passò alla Motta che, subito, ne cambiò il nome e l’aspetto, facendogli perdere fascino e clientela: al posto del le­gno e delle forme ottocen­tesche un’architettura minimale, con rivestimenti di mosaico e specchi. Non male, ma niente a che fare con l’aspetto originale del caffè, ormai stravolto da un’architettura moderna.
Oggi, il locale con lo stesso nome c’è ancora ma fa venire la voglia di rimpiangere quello degli anni sessanta, che pure era apparso tanto brutto ai fiorentini: è un self service molto commerciale, strapieno di gente sempre di corsa, simbolo di un mondo agitato e veloce in cui, purtroppo, siamo immersi ormai tutti.

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