Giovanni Villani, nella sua 'Cronica' scrisse che la colonia romana di Florentia “sorse sotto l'ascendente del Dio Marte”.
Quando, all'epoca di Augusto, Firenze riuscì vittoriosa su Fiesole, fu costruito un tempio in onore del dio della guerra con una bella statua di marmo che lo ritraeva a cavallo. Gli storici antichi affermavano, senz'ombra di dubbio, che il tempio si trovasse dove adesso sorge il Battistero di San Giovanni; il Villani ce lo descrive come se lo avesse visto dal vivo: "ottagonale e con l’idolo nel mezzo, coperto da una cupola forata come quella del Pantheon” e anche Dante era convinto che corrispondesse all'attuale Battistero. Seguendo invece le vicende degli scavi archeologici effettuati nella zona del Battistero risulta chiaramente che non fu edificato sopra il tempio di Marte ma sui resti di una ricca “domus” romana del I secolo d.C. in seguito trasformata in panificio, come confermarono gli scavi del 1915 con i ritrovamenti dei mosaici della casa e di un frammento di orcio da cereali e di una grande macina in pietra relativa al forno.
Battistero di san Giovanni |
Quando il Cristianesimo, per volere di Costantino, soppiantò ogni altra forma religiosa, dice sempre il Villani che "i fiorentini levarono il loro idolo". Non fu distrutto, ma, come narra una leggenda medievale, solo spostato fuori dalle mura, in prossimità del Ponte Vecchio. Trascinato via, nel 1333, da una delle tante alluvioni, il monumento finì nelle acque dell'Arno dove rimase per secoli. Ma siamo veramente certi che fosse Marte? E' più probabile, invece, che si trattasse della raffigurazione del re ostrogoto Teodorico o dell'Imperatore Diocleziano che avevano migliorato le condizioni della città con svariati ammodernamenti strutturali.
Comunque i fiorentini restarono sempre convinti che quella statua rappresentasse Marte, nonostante siano moltissime le prove che non si trattasse di lui, soprattutto in base alle memorie storiche del Villani che scrisse: "Gli antichi diceano e lasciarono in iscritto che, quando la statua di Marte cadesse o fosse mossa, la città di Firenze avrebbe gran pericolo o mutazione".
Probabilmente, allora, il vero dio è ancora sepolto dal fango nei fondali dell'Arno, oppure è stato ritrovato e poi trafugato da collezionisti e archeologi. E chi può saperlo?...
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