Traduttore simultaneo

mercoledì 6 novembre 2013

Un angelo scostumato?




Quante volte si manda qualcuno a 'quel paese' magari accompagnando le parole con un insolente 'gesto dell'ombrello'? Il "va' a pigliattelo in tasca", tanto comune quanto diffuso tra tutti fiorentini, diventa un problema se a "mandarti" è un angelo. Sì, avete capito bene, proprio un angelo! Su una formella di marmo sul portone laterale destro del Duomo che fa parte, con altre sette, della decorazione degli "Angeli dell'Apocalisse" del 1880, c'è un ricciuto giovanetto con tanto d'ali piumate, che fa quell'inequivocabile gesto. Angelo ribelle o solo un'errata interpretazione dell'opera? In realtà, è solo l'atteggiamento di una creatura stanca e stremata che si sorregge a malapena! Ma la gustosa leggenda che ha originato la diceria è così divertente che vale la pena di riportarla! Una sera angeli e cherubini si dettero appuntamento per una cenetta nel cuore di Firenze, ma quando venne il momento di pagare, nessuno, come ben si può immaginare, ne volle sapere. Tirato a sorte chi dovesse saldare il conto, la sfortuna ricadde proprio su quella povera creatura celeste che, per tutta risposta, fece quel gesto "scortese" che è rimasto imbrigliato nella pietra per ricordarci che anche gli angeli possono perdere la pazienza!





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