Per scoprire tutti i segreti di una città ci vogliono occhi attenti, una buona dose di curiosità e la voglia di non farsi trascinare dall'abitudine. Si cammina, senza guardarci intorno, eppure ad ogni passo c'è una nuova sorpresa, un nuovo tesoro. Per esempio, in piazza della Signoria, proprio alle spalle di 'Ercole e Caco' del Bandinelli, a destra del portone di Palazzo Vecchio, c'è un profilo inciso su una delle pietre, pochi lineamenti grafici ed essenziali che richiamano subito l'effigie di un uomo. Secondo la tradizione è stato scolpito da Michelangelo, ma non è dato sapere chi sia stato il modello a cui l'artista si è ispirato. C'è chi dice che sia un tipo che era solito disturbare il Buonarroti ogni volta che si incontravano nella piazza, tediandolo con lunghe chiacchiere noiose. Un giorno il maestro, avendo con sé scalpello e mazzuolo, ne incise il volto in una bugna del palazzo, tenendo le mani dietro la schiena per non farsi vedere dall'importuno rompiscatole, facendo finta di ascoltarlo per l'ennesima volta.
Secondo un'altra versione sembra invece che il ritratto si riferisca ad un condannato a morte, giustiziato in piazza della Signoria, che colpì particolarmente la fantasia dello scultore tanto da immortalarlo velocemente sulla facciata.
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