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domenica 4 agosto 2013

Andiamo a giocare!




Vi piacerebbe giocare al 'saccomazzone'? Non sapete cos'è? Allora ve lo spiego io! Già la parola gagliarda fa un po' indovinare che non è certo un passatempo da signorine, ma vediamo più in dettaglio di cosa si tratta. Due partecipanti, bendati come a mosca cieca, dovevano cercare di colpirsi con una sorta di frusta fatta di ritagli di sacco, dura come un legno (sacco-mazzone). Per evitare di poter scappare troppo lontano, si doveva stare quasi in ginocchio, appoggiando la mano libera su una roccia. Naturalmente vinceva chi le dava più forte! Era uno svago campestre, fatto come intermezzo fra le danze contadine settecentesche, e spesso era accompagnato da "alte grida e versi come d'uccello".
A Boboli, giardino di Palazzo Pitti, c'è uno straordinario gruppo di Orazio Mochi su disegni di Romolo del Tadda (1780), che ripropone un momento saliente del passatempo, se così lo si può chiamare, dei due partecipanti. 





Un'altra statuetta del Susini, in bronzo, conservata al Liechtenstein Museum di Vienna, lo ripropone quasi identico, ma sempre conservando quell'atmosfera di gaiezza da "garzoncello scherzoso" leopardiano. Ognuno si diverte come può...

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