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mercoledì 7 agosto 2013

Lo favellar volgare: modi di dire fiorentini tradotti e spiegati - capitolo terzo

“ ‘Tutti onesti, ma il cacio manca’. Disse la massaia”
La colpa non la vole mai nessuno...

"Cava' ì' sangue da una rapa" si usa quando si spera di ottenere un risultato impossibile. Il rosso delle rape non è certo dato dal sangue...

"Tu fa' de' discorsi senza babbo nè mamma...", dici cose senza senso, assurde, senza basi.
Si può dire anche "discorsi a bischero".

"Si tira innanzi", si va avanti, campando alla meglio.

"Se fossi ne' mi' cenci..." cioè se stessi veramente bene, come quando ero giovane e in gamba.

"Discutere di' sesso degli angeli".
Perdere tempo in una discussione inutile, senza senso.








"A quell'oddio" in modo smisurato, senza risparmio di forze e di intensità.

"Ave' da fare quanto quello che morì di notte". 
Essere freneticamente affaccendati come se non ci fosse più tempo per portare a termine i propri compiti come accade, appunto, a chi sa di dover morire fra breve.

"Chi non more, si riede!" (chi non muore si rivede). 
Si dice, con tono di rimprovero a chi è sparito senza farsi più sentire.

"Fatti un bon nome e piscia a letto: diranno che t'ha sudaho!"
ovvero 
quando sei qualcuno puoi anche fare degli errori grossolani che passeranno sempre come virtù.

"Tutte le mattine s'alzano un furbo e un bischero... se s'incontrano fanno affari!" perché in tutte le cose c'è sempre il vantaggio di uno e lo svantaggio di un altro.

"A i' bacio" (al bacio)
Nel modo migliore, perfettamente.

"Gli è come parlare latino a' maiali!" ... che tanto non lo capirebbero mai!
Inutile dire le cose alla gente che non le comprende.

"Avè bevuto l'acqua a i' Porcellino".



La fontana del Porcellino è uno dei monumenti più popolari di Firenze, situata a margine della Loggia omonima, vicino al Ponte Vecchio. Raffigura un cinghiale, copia di una raffinata scultura nel Museo Bardini.
Bere l'acqua da lì (sconsigliato!!!) vuol dire essere fiorentini veri!

"Mi fischiano gli orecchi" è un modo di dire del popolo il quale crede, quando gli fischiano gli orecchi, che qualcuno sta parlando di lui.
Orecchio dritto - cuore afflitto
Orecchio mancino - cuor vicino.
Questa superstizione è molto antica, ne parla addirittura Plinio, ma al rovescio di come la intendiamo oggi. 
L'orecchio sinistro, vicino al cuore, non può che portare buoni pensieri! 

"Bona, Ugo!" è un saluto confidenziale che si rivolge agli amici quando si va via, dimezzando la parola "buonanotte".
Ma vuol dire anche "lascia perdere" : "Bona Ugo! Se tu vai così piano tu lo finisci domani!"

"A i' diaolo gli garba vestissi elegante", al diavolo piace vestire elegantemente. Non sempre le persone che si presentano bene sono le migliori...

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