Oh bischero!
detto di persona scarsamente intelligente che si fa prendere in giro da tutti.
Deriva, almeno pare, dalla famiglia de' Bischeri che, all'epoca di Dante, avevano palazzi e botteghe proprio dove la Signoria di Firenze dovevano costruire il Duomo. Dopo aver rifiutato ingenti somme per lasciare la zona, persero tutto, di lì a poco, in un incendio che distrusse case e laboratori, lasciandoli poveri e senza alloggio...
Gingillassi.
Trastullarsi, giocare ma anche perdere tempo!
"Smetti di gingillatti e comincia a fare le cose per benino!"
Ave' le fisime.
Essere fissati su qualcosa, lamentandosi e rendendosi insopportabili a tutti.
"Oh nini, ma che è possibile che t'abbia sempre le fisime? Carmati, sai!".
Fare i balocchi.
Giocare.
Da "balocco" che viena sua volta da "balia" palla.
Dare un colpo a i' cerchio e uno alla botte.
Dall'abitudine di dare appunto una martellata al cerchio che stringe le botti ed uno alla botte stessa perchè si assestino fra di loro e sia assicurata l'impermeabilità ai liquidi che deve contenere la botte!
Vuol dire quindi spingere una parte verso l'altra per raggiungere un comune obbiettivo, ma senza privilegiare uno o l'altro perchè il risultato utile è vicino al punto di mezzo.
Mi fischiano gli orecchi
è un modo di dire del popolo il quale crede, quando gli fischiano gli orecchi, che qualcuno sta parlando di lui.
Orecchio dritto - cuore afflitto
Orecchio mancino - cuor vicino.
Questa superstizione e molto antica, ne parla addirittura Plinio, ma al rovescio di come la intendiamo oggi.
L'orecchio sinistro, vicino al cuore, non può che portare buoni pensieri!
Rompisi l'osso di' collo.
Farsi del male in modo irreparabile, cadendo in malo modo.
"Stai attento a camminare costì in cima! Che ti vo' rompe? l'osso di' collo?"
Invece "rimetterci un osso del collo" significa perdere tutti i soldi per un affare finanziario non anadatao a buon fine.
Far d'ogni erba un fascio come quello che, per non sapere o per distrazione, falcia tutto quello che gli capita, erba buona o cattiva che sia.
"In una parte di questo mondo, uditori carissimi, viveva e vive tuttora un cavaliere scapestrato, il quale avvezzo a far d'ogni erba un fascio, aveva messo gli occhi su..."
(Manzoni, Promessi Sposi, cap. VII)
"Andare alle ballodole" cioè andare in rovina. Il termine "ballodole", da allodole, arriva da un antico cimitero di Firenze, che si chiamava proprio“cimitero delle Ballodole”. Col tempo, l'espressione ha perso il senso di morire, sostituito da un più blando andare a finir male.
"Bona, Ugo!" è un saluto confidenziale che si rivolge agli amici quando si va via, dimezzando la parola "buonanotte".
Ma vuol dire anche "lascia perdere" : "Bona Ugo! Se tu vai così piano tu lo finisci domani!"
Essere alle porte co' sassi vuol dire essere alla scadenza di un avvenimento molto importante. Le antiche porte fiorentine venivano chiuse in tarda nottata e, se qualcuno voleva entrare in città, tirava dei sassi contro i battenti per avvertire che doveva passare.
Fare forca è marinare la scuola.
Tamburlano: oggetto ingombrante e brutto. E' in realtà un qualunque bidone che abbia una funzione contenitiva, di solito di metallo o di latta.
Usato anche per dire mi hai riempito il cervello con le chiacchere "Tu m'ha fatto una testa come un tamburlano"
"Avè bevuto l'acqua a i' Porcellino".
La fontana del Porcellino è uno dei monumenti più popolari di Firenze, situata a margine della Loggia omonima, vicino al Ponte Vecchio. Raffigura un cinghiale, copia di una raffinata scultura nel Museo Bardini.
Bere l'acqua da lì (sconsigliato!!!) vuol dire essere fiorentini veri!
Senza lilleri un si lallera!
ovvero
senza soldi non si può fare niente!
"A i' bacio" (al bacio)
Nel modo migliore, perfettamente.
"Come la t'è venuta la minestra di verdura? Bona! A i' bacio!"
"Sculo": sfortuna.
"Ma che sculo t'hai! Le ti vanno tutte torte!"
"Da Montelupo si vede Capraia, Iddio fa le persone e poi l'appaia".
Montelupo e Capraia sono due frazioni della campagna di Empoli (Fi). Montelupo è in collina mentre Capraia è in pianura.
Si usa quando due persone sono assortite bene perché son della stessa pasta. Normalmente viene adoperato in senso dispregiativo.
"Arrivare dopo i fochi"
significa arrivare a cose fatte. Si riferisce ai fuochi artificiali che vengono fatti il 24 giugno per festeggiare San Giovanni Battista, patrono di Firenze. Arrivare quando sono già finiti, è da stupidi, non si è visto nulla...
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