Questa ingegnosa trovata, risalente all'Ottocento, fu pensata da tre illustri nomi fiorentini: il marchese Cosimo Ridolfi, studioso di problemi scientifici e Ministro della Pubblica Educazione, e due eruditi padri Scolopi, Giovanni Antonelli, fisico e meteorologo, e Filippo Cecchi, direttore della Specola Astronomica Fiorentina.
Il barometro a bilancia e il grande termometro metallico purtroppo ora scomparso, rimasero al loro posto per molto tempo, fino agli anni '30, quando vennero rimossi perché ritenuti poco adatti a condividere la preziosità delle sculture della Loggia dell'Orcagna: dopo una "quarantena" in un deposito della Soprintendenza alle Gallerie, quello che resta dei quadranti originali di marmo si trova oggi su un pianerottolo del Museo di storia della Scienza con una targa che ne ricorda l'origine e la storia.
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