La ribollita è una minestra molto semplice e sostanziosa della tradizione rurale. E' un piatto povero fatto per i poveri, anche se ora si vanta d'essere un piatto raffinato delle trattorie toscane , tanto da farlo costare come fosse chissà che! Quando ancora non si buttava via nulla e la gente stava attenta a riciclare con intelligenza gli avanzi, il pane raffermo diventava o Pappa col pomodoro, o Panzanella o Ribollita.
Gli ingredienti immancabili sono il cavolo nero, passato dal primo gelo per ammorbidirsi, e i fagioli toscani, ma per le verdure c'è libera scelta: carote, patate, cipolla, sedano, bietole,zucchine, basta che ci sia anche il cavolo verza che deve "aggemellarsi" con quello nero.
Il nome "ribollita" trova origine nel fatto che i contadini ne preparavano una grande quantità verso la fine della settimana, soprattutto il venerdì perché era un piatto magro da Vigilia, e poi la rimettevano a cuocere nei giorni a venire, per rinnovarne il calore e il gusto. Essendo una ricetta toscana, ognuno la vede a modo suo ma l'essenziale è far "ri-bollire" la zuppa, perché se non fosse ripassata al fuoco, sarebbe solo una semplice minestra di pane con ortaggi e legumi!
Ricetta di Pellegrino Artusi
1 ciuffo di cavolo nero
1/4 di cavolo verza
1 mazzetto di bietola
1 porro
1 cipolla
2 patate
2 carote
2 zucchine
2 gambi di sedano
300 g. di fagioli cannellini
2 pomodori pelati
olio extra vergine di oliva
sale e pepe
250 g. di pane casalingo raffermo
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